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ToggleLa geisha, o “geiko”, è senza alcun dubbio una delle figure tradizionali giapponesi più affascinanti e al tempo stesso fraintese in assoluto. Molti occidentali, anche a causa di film molto poco fedeli alla realtà storica come “Memorie di una geisha”, sono convinti che questa intrattenitrice sia una specie di prostituta dal fascino esotico, una cortigiana d’alto rango che concede prestazioni sessuali in cambio di denaro.
La verità, però, è ben diversa: la geisha è una professionista dell’intrattenimento che ha fatto di sé stessa una vera e propria opera d’arte vivente. Il suo lavoro consiste nell’intrattenere i clienti con canti, danze, giochi e anche semplici conversazioni.
Per diventare perfette geisha, le ragazze appena adolescenti iniziano un apprendistato durissimo, lungo fino a sei anni, in cui vestono i panni della “maiko” e si addestrano giorno e notte per apprendere alla perfezione l’arte del mestiere. Ne consegue che le geisha, anche se seducenti e, all’occorrenza, un po’ civettuole, non risultano mai volgari. Rappresentano, al contrario, l’apice dell’eleganza secondo i canoni estetici giapponesi.
Chi è e cosa fa una geisha?
Geisha si scrive con i kanji di 芸, arte, e 者, persona. Questa “persona d’arte”, dopo lunghi anni di sacrifici, è riuscita ad apprendere perfettamente a danzare e cantare, suonare lo shamisen, sa ormai intrattenere i clienti con giochi e conversazioni sofisticate e la cerimonia del tè e l’ikebana non hanno più segreti per lei. Inoltre, anche le sue stesse movenze e il modo in cui modula la voce sono perfettamente calcolati per risultare eleganti e piacevoli per chiunque la guardi.
La geisha è un’interlocutrice molto colta e raffinata, esperta nell’arte oratoria. In sostanza, non intrattiene i clienti con prestazioni sessuali, ma con performance puramente e squisitamente artistiche e culturali.
Quest’artista, per lavoro, si occupa di animare cene ed eventi mondani privati finanziati da clienti estremamente facoltosi; talvolta presenzia anche eventi pubblici e partecipa a spettacoli di danza aperti a tutti. A Kyoto, ad esempio, durante l’anno ci sono varie occasioni in cui è possibile ammirare le danze delle geisha e delle giovani apprendiste maiko. Il più celebre è senz’altro il “Miyako Odori”: ogni anno, le apprendiste geisha del celebre quartiere di Gion si esibiscono in spettacoli di danza e ballo per tutto il mese di aprile, un evento davvero imperdibile.
Tolti questi grandi spettacoli a cui chiunque acquisti il biglietto può assistere, le geisha si muovono principalmente nei quartieri delle case da tè detti “Hanamachi”, o “città dei fiori” e ricevono i loro clienti in dei ristoranti particolari detti “chaya”.
Inoltre ogni geisha appartiene a una “okiya”, una casa-scuola gestita da una ex-geisha in ritiro. L’anziana, che in gergo viene chiamata “okaasan” (mamma) prende a vivere con sé le giovani apprendiste, le addestra e insegna loro tutto quello che c’è da sapere. Una volta diventate geisha professioniste, le ragazze in genere restano vincolate alla loro okiya sia per questioni contrattuali che semplicemente per affetto e fedeltà verso la loro insegnante.
Come si capisce a quale okiya appartengono le geisha e le maiko? Basta osservare gli stemmi sui loro abiti per individuare immediatamente da quale scuola provengono.
Quali sono le differenze tra geisha e maiko?
Si parla spesso di geisha e maiko, ma forse la differenza fra queste due figure non è chiara per tutti.
La maiko è una geisha apprendista: di età compresa tra i 15 e i 20 anni, si presenta con un aspetto molto diverso da quello della geisha professionista. Tanto per iniziare, indossa kimono dai colori e dalle fantasie sgargianti e porta un obi molto lungo detto daran obi. Nella parte inferiore del kimono e in quella interna del colletto spunta sempre uno strato rosso. Per finire, la maiko cammina sugli okobo, degli zoccoli di legno dalla suola molto alta, che le conferisce un’andatura “a passettini” estremamente affascinante.
Anche il trucco di una maiko è molto più elaborato di quello della sua collega più esperta: si cosparge il volto di cipria bianca e poi si dipinge l’angolo esterno delle palpebre di rosso, per ricordare i petali di pruno. La tintura per le labbra, molto appariscente, varia a seconda del grado di esperienza. Di solito, la parte vicino all’attaccatura dei capelli, sia sul collo che sulla fronte, è lasciata al naturale.
Le maiko non possono indossare una parrucca; devono, invece, acconciare i capelli in modi che variano in base all’anzianità. Gli stili principali si chiamano Wareshinobu e Ofuku. Si tratta di acconciature complesse e laboriose, usate dalle donne giapponesi fino agli inizi del ‘900 e che richiedono ore e ore di messa in piega. Per questo vengono fatte solo una volta alla settimana e, per i restanti 6 giorni, le ragazze sono costrette a dormire con il collo su un “cuscino” di legno che impedisca alla messa in piega di rovinarsi. In questa acconciatura, le giovani inseriscono numerosi fermagli molto appariscenti e variopinti detti kanzashi.
Le apprendiste geisha lavorano tanto quanto le loro colleghe più esperte: intrattengono i clienti, danzano e cantano nelle “chaya”. Tuttavia, essendo inesperte a volte possono commettere degli errori o fare delle esecuzioni incerte. Il loro abbigliamento vistoso, i fermagli appariscenti e il trucco elaborato servono proprio per “distrarre” i clienti da eventuali piccole mancanze.
Una geisha professionista è così perfetta in tutto quello che fa, che non necessita di questi accessori.
Come si veste e si trucca una geisha?
La geisha si può riconoscere dai suoi abiti e dalla sua acconciatura: indossa rigorosamente un kimono dai colori sobri, decorati con stampe e fantasie preziose ma sempre di classe. Il suo obi è annodato in una maniera peculiare detta yanagi musubi (fiocco di salice), in cui l’estremità finale della cintura è ripiegata e forma una piccola “coda” ondeggiante sulla schiena. L’interno del colletto è bianco.
Si tratta di un abbigliamento apparentemente semplice, ma realizzato con materiali preziosissimi.
Il trucco della geisha è, proprio come il suo abbigliamento, estremamente semplice: l’artista in genere si dipinge il volto, il collo e la nuca di bianco, poi si disegna le sopracciglia e mette appena in risalto il taglio degli occhi con dell’eyeliner nero. Infine, le labbra sono tinte rigorosamente di rosso.
Anche la geisha, quando lavora, porta l’acconciatura Shimada mage: nel suo caso, tuttavia, si tratta di una parrucca. L’uso di un cuscino vero è uno dei privilegi derivanti dall’esperienza.
Un altro privilegio della geisha professionista rispetto alle sue giovani colleghe è la possibilità di camminare su delle scarpe dette geta, ovvero sandali dalla suola in legno molto più bassi e facili da portare degli okobo.
Quanto costano i servizi di una geisha?
Parliamo di soldi. Una geisha non solo affronta molti anni di apprendistato per poter esercitare la professione, ma necessita di abiti preziosi, accessori, trucchi speciali e professionisti che la vestano e la acconcino. Quanto possono arrivare a costare i suoi servizi?
Vediamolo insieme.
In genere, una geisha viene chiamata a intrattenere numerosi clienti nel corso di una stessa serata. Si reca sul luogo dell‘appuntamento insieme ad alcune apprendiste, incontra i clienti e si assicura che questi si godano al massimo la loro cena o il loro tè. Per questo, la geisha e le apprendiste servono da bere agli ospiti, conversano, suonano lo shamisen e cantano. La geisha non balla quasi mai, piuttosto suona lo shamisen e accompagna le danze delle maiko.
Facciamo un rapido calcolo: il prezzo per invitare una geisha a cena si aggira tra i 30mila e i 50mila yen (tra i 260 e i 430 euro). Inoltre, i ristoranti dove lavorano queste professionisti hanno menù fissi da circa 20mila yen (170 euro) a persona. Ogni volta che una geisha o una maiko ballano, il cliente deve ringraziarle con un’ulteriore offerta di circa 20mila yen per ogni commensale.
Come vedi, la compagnia di una geisha non è esattamente alla portata di tutte le tasche.
Dove si trovano le geisha, oggi?
Attualmente, il mestiere della geisha sta lentamente sparendo. Se prima queste professioniste si trovavano in tutto il Giappone, oggi le città che ospitano delle okiya si contano sulle dita di una mano.
Alcune geisha si trovano ancora a Tokyo e Kanazawa. Tuttavia, la città che conta più case da tè, geisha e maiko resta indubbiamente Kyoto.
Nell’antica capitale è frequente imbattersi in queste professioniste mentre si spostano per andare a lavoro, specialmente nell’area di Gion. È opportuno ricordarsi di non fermarle e di non fotografarle: è estremamente maleducato interrompere e far perdere loro tempo, oltre che sanzionato dalla legge con multe fino a 300 euro.
Quali sono i migliori libri e film sulla figura della geisha?
Per chi volesse saperne di più sulle geisha, sulla loro storia e sul loro lavoro, esistono moltissimi film e libri, oltre al celeberrimo “Memorie di una geisha”, tratto dal romanzo di Arthur Golden. Di seguito trovate due liste con i nostri consigli.
Libri e manga sulle geisha:
“Geisha Monogatari – La storia della geisha: dalle origini a oggi”, Miriam Nobile
“Geisha Monogatari II – La storia dell’arte della geisha: i suoi significati dalle origini a oggi”, Miriam Nobile
“Il mondo dei fiori e dei salici. Autobiografia di una geisha”, Masuda Sayo
“Storia proibita di una geisha”, Mineko Iwasaki
“La virtù femminile”, Harumi Setouchi
“Una gru infreddolita. Storia di una geisha”, Kazuo Kamimura
Lista di film sulle geisha:
Lady Maiko (regia di Masayuki Suo 2014)
The Geisha House (regia di Kinji Fukasaku, 1998)
Maiko Haaaan!!! (regia di Kankuro Kudo, 2007)
Makanai (serie diretta da Hirokazu Kore’eda, 2023)
Ci auguriamo che questo articolo sia stato utile per conoscere una delle figure più emblematiche del Giappone. Se ti è venuta voglia di addentrarti nei pittoreschi quartieri delle geishe, unisciti a uno dei nostri viaggi di gruppo o crea il tuo viaggio personalizzato con noi!