Indice
ToggleSin dall’inizio del periodo Heian (794-1185), l’evento primaverile più atteso in Giappone è la contemplazione dei ciliegi in fiore (sakura), chiamato hanami.
Kyoto è tra le città più famose per osservare i famosi alberi di ciliegio, infatti sono numerosi i luoghi per godere appieno di questo incanto della Natura, quando il paesaggio si dipinge di nuvole bianche e rosa.
Questo articolo vuole raccontarti di una vicenda singolare legata a un albero particolarmente celebrato, o meglio, “leggendario”: il maestoso albero di ciliegio piangente (shidare sakura) che si trova nel parco Maruyama, ovvero nel centro della vecchia capitale nipponica.
L’albero in questione non passa inosservato e incanta ogni visitatore per la sua imponenza e per il suo fascino, ma in pochi conoscono la sua singolare storia che ora vedremo da vicino.
Il parco Maruyama a Kyoto
Il parco Maruyama, molto caro agli abitanti di Kyoto e ai turisti, è il parco pubblico più antico di Kyoto (fondato nel 1871 e aperto nel 1886). In origine la sua area apparteneva al distretto del Santuario Yasaka.
Il parco è situato alla base delle montagne orientali di Kyoto (Higashiyama) e ricopre una superficie di circa 8.000 metri quadrati. Al suo interno sono presenti un tipico giardino giapponese, ciliegeti, ristoranti classici e un auditorium, ma è soprattutto il luogo di ritrovo per eccellenza durante tutti i principali eventi stagionali.
Diverse stradine conducono in altre zone meno visitate dai turisti, incluso il retro del Santuario Yasaka dove, all’estremità est del parco, si trova anche una deliziosa casa da tè. Procedendo ancora più a est si può passeggiare verso le colline di Higashiyama e scoprire numerose e interessanti ambientazioni naturali.
Il parco Maruyama è particolarmente incantevole durante la fioritura dei ciliegi: è la dimora di pressappoco 700 alberi di ciliegio e ne comprende numerose varietà. È inoltre il luogo più popolare per le famose feste sotto i ciliegi in fiore, tipica usanza giapponese, un momento di allegria collettivo. Studenti universitari, colleghi di lavoro, famiglie e altri gruppi più o meno grandi di persone si ritrovano sotto gli alberi in fiore dando vita a vivaci picnic che spesso durano fino alle prime ore del mattino.
Storia del ciliegio piangente
Per la maggior parte delle persone, il punto di forza del parco Maruyama è proprio il suo splendido e antico ciliegio piangente, situato nel cuore dell’area verde.
Devi sapere che l’attuale albero è di seconda generazione ed è nato direttamente da un seme preso dall’albero madre.
L’albero di prima generazione misurava ben quattro metri di diametro alla base per dodici metri di altezza, e visse oltre 200 anni! Fu designato Monumento Naturale nel 1938, ma, già ammalato, morì pochi anni dopo, nel 1947.
Il primo albero fu attentamente preso in cura da Tōemon Sano, un noto giardiniere paesaggista giapponese nonché rinomato “dottore degli alberi di ciliegio”. Apparteneva a una prestigiosa e antica famiglia di giardinieri di cui rappresentava la quindicesima generazione.
Già nel 1928 egli notò che l’albero si stava ammalando: decise quindi di prenderne alcuni semi che piantò nel suo giardino, e da questi sopravvissero solo tre piantine.
Nel 1949 trapiantò nel parco Maruyama una di queste piantine per rimpiazzare l’albero della prima generazione: è solo grazie a questo gesto attento che tutti noi oggi possiamo ancora contemplare il suo originario splendore!
Chiudiamo questo articolo con una citazione del discendente maestro giardiniere (nato nel 1928, sedicesima generazione), un paesaggista veterano al quale, data la sua grande conoscenza dei ciliegi, venne attribuito il titolo onorifico di sakuramori (guardiano/protettore dei sakura):
“Per capire la cultura di un luogo, devi restare finché non puoi assorbire tre cose: lo hōgen (dialetto), l’aji (gusto) e il matsuri (festival)”
E infatti, lo hanami è il matsuri per eccellenza nella cultura giapponese, una grande festa collettiva diffusa su tutto il territorio dell’arcipelago, mentre i sakura ci ricordano quanto la vita sia meravigliosa ma allo stesso tempo impermanente.
A volte dietro quello che può sembrare un semplice albero si nascondono storie come questa, storie che ci fanno conoscere la cultura di un popolo e ne mostrano la sensibilità e il profondo rispetto verso la Natura.