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ToggleIl Giappone possiede ben 23 siti UNESCO. Di questi, 19 sono registrati come patrimonio culturale mondiale e 4 come patrimonio naturale mondiale.
Alcuni sono una componente consolidata degli itinerari classici (come i monumenti storici di Kyoto e Nara o i santuari di Nikko) che è bene conoscere prima di partire, mentre quelli meno noti, come Shiretoko o l’isola di Yakushima, potrebbero incuriosirti e farti decidere di deviare dalle solite rotte per visitarli. E credimi, ne vale la pena!
Per darti qualche spunto utile non mi limiterò a un elenco, ma ti fornirò le indicazioni principali su ciascun sito e il collegamento alla pagina dedicata sul sito web dell’UNESCO.
E ora scopriamoli insieme!
Siti del patrimonio culturale UNESCO in Giappone (19)
Monumenti buddhisti nell’area di Horyu-ji (1993)
Si tratta di un complesso templare buddhista di circa 48 monumenti situato vicino a Nara.
Molti risalgono alla fine del VII o all’inizio del VIII secolo e sono tra gli edifici in legno più antichi al mondo. Alcuni sono anche tra i primi monumenti buddhisti costruiti in Giappone, dato che sono stati eretti poco dopo l’introduzione del buddhismo nel Paese (VI sec. d.C.).
Fujisan (2013)
Il Monte Fuji, il più alto del Giappone, è un vulcano di 3.776 metri e una delle tre montagne sacre, insieme al Monte Tate e al Monte Haku.
Con la sua forma perfettamente conica e la cima innevata per dieci mesi l’anno è uno dei simboli del Paese.
Gli shintoisti vi si recano in pellegrinaggio almeno una volta nella vita. Io ti consiglio di visitare anche i Cinque Laghi del Fuji, che si trovano ai piedi della montagna, sul lato settentrionale, nonché la bellissima pineta costiera di Miho-no-Matsubara, il Santuario Sengen-Jinja e gli otto splendidi laghetti di Oshino Hakkai. Una meraviglia!
Siti Gusuku e proprietà relative al Regno di Ryukyu (2000)
Parliamo di nove siti, tutti nella prefettura di Okinawa, che includono due utaki (un cancello e un boschetto considerati siti sacri), il mausoleo di Tamaudun, un giardino e cinque siti di castelli gusuku, delle specie di fortezze in pietra, di cui quattro in rovina e uno ricostruito.
Questi edifici mostrano l’influenza delle varie culture asiatiche con cui il Regno di Ryukyu intratteneva rapporti commerciali. Ad esempio ritroviamo motivi di draghi e laccature vermiglie di origine cinese.
Siti cristiani nascosti nella regione di Nagasaki (2018)
Dopo che nel 1600 la religione cristiana fu proibita dallo shogunato Tokugawa, la piccola comunità di credenti divenne clandestina.
Oggi, nei dintorni di Nagasaki e sulle adiacenti isole di Amakusa, si possono trovare chiese ben conservate e i segni della ribellione a questa soppressione, che sfociò nella battaglia del castello di Hara.
Castello di Himeji (1993)
L’Himeji-jo (castello di Himeji) si trova nell’omonima cittadina. Fondato nella prima metà del XIV secolo, è una delle più vecchie strutture del periodo Sengoku (1467-1603) giunte fino a noi.
È anche la struttura in legno più alta del Giappone ed è conosciuta col nome “airone bianco” per via del colore della sua struttura esterna. L’effetto è dovuto a uno spesso rivestimento di intonaco resistente al fuoco e ai proiettili.
Hiraizumi – Templi, giardini e siti archeologici che rappresentano la Terra Pura buddhista (2011)
Quest’area comprende cinque siti, tra cui il sacro monte Kinkeisan.
Vi si trovano uffici governativi risalenti all’XI e al XII secolo, quando Hiraizumi era il centro amministrativo del regno settentrionale del Giappone e rivaleggiava con Kyoto.
In tutto ospita 3.000 tesori nazionali e siti storici circondati da splendidi giardini.
Memoriale della pace di Hiroshima (cupola Genbaku) (1996)
Questi sito fa parte del Parco della Pace di Hiroshima.
Le rovine dell’edificio sono il memoriale delle 140.000 persone uccise nel bombardamento atomico della città il 6 agosto 1945.
Monumenti storici dell’antica Kyoto (Città di Kyoto, Uji e Otsu) (1994)
Costruita nel 794 d.C. sul modello delle capitali dell’antica Cina, Kyoto fu capitale imperiale del Giappone dalla sua fondazione fino alla metà del XIX secolo, e fu quindi il centro della cultura giapponese per oltre 1000 anni.
Si possono ammirare i quartieri storici, le strutture in legno, le aree religiose e i giardini tipici.
Monumenti storici dell’antica Nara (1998)
Nara fu capitale del Giappone dal 710 al 784, quando godette di grande prosperità diventando il centro della cultura giapponese.
I monumenti storici della città sono templi buddhisti, santuari shintoisti e resti del grande palazzo imperiale. Visitandoli possiamo vedere uno spaccato della vita nella capitale del VIII secolo, in un Giappone agitato da profondi cambiamenti politici e culturali.
Villaggi storici di Shirakawa-go e Gokayama (1995)
Questi due paesini si trovano nella valle del fiume Shogawa, sull’isola di Honshu, e sono noti per le costruzioni tipiche nello stile gassho-zukuri, caratterizzato da tetti in paglia spioventi in edifici adibiti ad abitazioni o laboratori artigianali.
Santuario shintoista di Itsukushima (1996)
L’isola di Miyajima, situata al largo della costa di Hiroshima, ospita il santuario Itsukushima Jinja, dedicato agli Dei che proteggono il popolo dalle calamità marine e dalle guerre.
Il santuario è stato fondato tra il VI e l’VIII secolo e ha mantenuto la sua forma attuale dal 1168.
Gli edifici che lo compongono seguono i canoni dell’antica architettura templare shintoista e costituiscono un importante esempio di architettura religiosa integrata col paesaggio naturale.
Il torii del santuario è una delle maggiori attrazioni turistiche del Giappone.
La miniera d’argento di Iwami Ginzan e il suo paesaggio culturale (2007)
La miniera d’argento Iwami Ginzan si trova nel sud-ovest dell’isola di Honshu. È circondata da montagne alte fino a 600 metri intervallate da valli fluviali che ospitano resti archeologici di miniere su larga scala.
Si possono vedere le sedi dell’estrazione e della lavorazione, ma anche gli insediamenti umani, che risalgono a un periodo compreso tra il XVI e il XX secolo. Restano anche i percorsi utilizzati per portare il materiale verso la costa, da dove veniva spedito nelle grandi città.
Gruppo di kofun di Mozu-Furuichi: tombe a tumulo dell’antico Giappone (2019)
Situato su un altipiano sopra la pianura di Osaka, il sito consta di 49 kofun (tombe a tumulo), ossia tombe adibite alla sepoltura delle élite, erette tra il III e il VI secolo d.C.
Il sito mostra tutta la potenza di queste classi sociali e l’abilità costruttiva delle maestranze, che realizzarono kofun di notevoli dimensioni con forme diversificate (serratura, conchiglia, quadrato o cerchio).
Isola sacra di Okinoshima e siti associati nella regione di Munakata (2017)
Nella regione Munakata, disseminati sul lato nord-orientale di Kyushu, troviamo tre santuari risalenti al periodo del clan Munakata, che governò la regione nel VI secolo.
Sulla terraferma si erge il santuario Hetsumiya, dove, forse, si svolsero le prime vere pratiche shintoiste. La vicina isola di Oshima ospita il santuario Nakatsumiya, mentre il terzo santuario è quello di Okinoshima. L’ingresso a quest’ultimo è consentito al pubblico solamente il 27 maggio, giorno in cui si commemorano i soldati russi e giapponesi deceduti nel mar del Giappone nel 1905. Le donne, però, non possono accedervi neanche in questa occasione.
L’intera isola è considerata un kami (una divinità, oggetto di venerazione) dello shintoismo e il suo unico abitante è un monaco che esegue rituali e si occupa del mantenimento del terreno.
Siti sacri e vie di pellegrinaggio nella catena montuosa di Kii (2004)
Incastonati tra le fitte foreste dei monti Kii e affacciati sull’oceano, troviamo tre siti sacri: Yoshino e Omine, Kumano Sanzan e Koyasan, collegati tra loro e con le antiche capitali Nara e Kyoto con vie di pellegrinaggio.
Si tratta di siti particolarmente importanti per lo shugendo, un’antica religione che fonde shintoismo e buddhismo, in quanto nei siti e nel paesaggio forestale permangono tradizioni religiose, templi e santuari.
Santuari e templi di Nikko (1999)
I santuari e i templi di Nikko formano un unico complesso composto da 103 edifici religiosi all’interno di due santuari shintoisti (il Toshogu e il Futarasan-jinja) e un tempio buddhista (il Rinno-ji) collocati in uno straordinario ambiente naturale.
Siti della rivoluzione industriale giapponese Meiji: ferro e acciaio, costruzione navale ed estrazione del carbone (2015)
La rivoluzione industriale in Giappone iniziò intorno al 1870, quando i governi locali decisero di mettersi in pari con le potenze occidentali, trasformando una società feudale isolata in una potenza industriale con una flotta navale di tutto rispetto.
I siti del patrimonio UNESCO relativi alla rivoluzione industriale Meiji comprendono 23 sedi concentrate nella prefettura di Yamaguchi e nell’isola del Kyushu.
L’opera architettonica di Le Corbusier, un contributo eccezionale al movimento moderno (2016)
L’edificio principale del National Museum of Western Art di Tokyo (ossia il Museo Nazionale di Arte Occidentale) è una grande opera dell’architetto francese Le Corbusier. È stata progettata nel 1959 e si trova nel parco di Ueno.
Ospita la collezione d’arte dell’armatore giapponese Kojiro Matsukata, che dal 1916 al 1923 investì un’ingente parte del suo patrimonio per collezionare opere d’arte occidentali.
Mulino della seta di Tomioka e siti correlati (2014)
Si tratta di un complesso storico relativo alla sericoltura fondato tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo nella prefettura di Gunma, a nord-ovest di Tokyo.
È composto da quattro siti dedicati alle varie fasi di produzione della seta grezza.
I macchinari e le competenze furono importati dalla Francia, e furono anche istituite due scuole per l’apprendimento dell’arte della produzione della seta.
Siti del patrimonio naturale UNESCO in Giappone (4)
Isole Ogasawara (2011)
Note anche come isole Bonin, sono un arcipelago di oltre 30 isole tropicali e subtropicali situate nell’Oceano Pacifico. Data la grande varietà di paesaggi e la ricca fauna che ospitano, comprese molte specie in via d’estinzione, vengono anche chiamate le “Galapagos dell’Asia”.
Foresta vergine Shirakami-Sanchi (1993)
Situato nelle montagne dell’Honshu settentrionale (precisamente nelle prefetture di Akita e Aomori), lungo il Mar del Giappone, questo sito comprende gli ultimi resti della più grande foresta vergine di faggi rimasta nell’Asia orientale. Al suo interno sono presenti l’orso bruno e 87 specie di uccelli, di cui alcuni rare come il picchio nero.
Parco nazionale Shiretoko (2005)
È un’area protetta che copre l’intera penisola di Shiretoko, in Hokkaido. È una delle zone più remote del Giappone e offre i paesaggi più incontaminati del Paese.
Sono presenti 5 laghi meravigliosi e tanti sentieri che portano a cascate nascoste.
Nel mare circostante si possono ammirare i ghiacci galleggianti, ma soprattutto balene, delfini e foche che vivono numerosi in queste acque.
Il nome giapponese deriva dalla parola ainu sir etok, ovvero “la fine della Terra”.
Yakushima (1993)
Yakushima è un’isola che fa parte dell’arcipelago delle isole Osumi, a sud del Kyushu. Il punto più elevato raggiunge i 1.935 metri.
Coperta da una fitta foresta famosa per le piante di cryptomeria (cedro giapponese) e di rododendro, è anche famosa per essere uno dei luoghi con le precipitazioni più frequenti e abbondanti al mondo. Molti alberi hanno oltre 1000 anni, e il cosiddetto Jomon Sugi – che trovi anche tra le mascotte del nostro team! – potrebbe averne tra i 2000 e i 7000, risultando quindi tra i più antichi del pianeta.
Sembra che l’isola abbia ispirato l’ambientazione del film d’animazione “Principessa Mononoke” di Hayao Miyazaki, e per questo è diventata piuttosto famosa.
Con questa panoramica sui siti UNESCO in Giappone e relative foto (orgogliosamente tutte nostre!) ti ho voluto dare uno spaccato culturale e naturale del Sol Levante.
Mi auguro di averti fornito spunti per il viaggio, ma soprattutto di averti presentato la grande varietà di scenari e di visite possibili in questo Paese, molte delle quali sconosciute alla maggior parte dei viaggiatori.
A questo punto lascio a te la scelta. Tutti questi siti sono davvero fantastici!